C'è un un occhio puntato sulla campagna circostante, sulle morbide colline del territorio che si colorano di verde e poi di giallo buttandosi veloci giù, verso il blu del mare, sotto un azzurro cielo spoglio. L'altro occhio è estasiato da quegli scatti di Mario Giacomelli, che più di chiunque altro ha contribuito alla valorizzazione di queste campagne. Alle sue inquadrature si fondono i colori e le tarde forme di Mark Rothko, dando vita a paesaggi ricchi di colore, più o meno reali, formati da spazi e volumi che riempono la tela. Il colore è vivo, corre veloce sulla tela, si infrange contro la materia, crea forme precise delineate dal nero. L'astratto quasi prevale sulla realtà, se non fosse per le rare figure che interrompono quelle forme plastiche, come piccole costruzioni o particolari alberi che si innalzano tra gli spazi, rubando l'attenzione dell'attento osservatore.